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Le risposte alle domande più frequenti sulla tv
satellitare
DOMANDE: LA FAQ SATELLITARE (da: http://www.tuttonet.com/active/saltaaurl.asp?directurl=http://www.satellite.it)
1 La qualità della tv via
satellite è migliore di quella della tv terrestre? Sì,
senza dubbio. Nel caso della tv analogica, il segnale che arriva
dai satelliti non subisce le interferenze tipiche della tradizionale
trasmissione terrestre. Le antenne terrestri possono ricevere
segnali provenienti da trasmettitori diversi, che spesso si
disturbano a vicenda, generando
immagini doppie, disturbi, perdite di colore ed altri spiacevoli
effetti. La parabola invece è estremamente selettiva: riceve solo il
segnale trasmesso dal
satellite verso la quale è puntata, un segnale che, se ricevuto
in modo ottimale, appare privo di qualsiasi disturbo o interferenza.
I segnali, inoltre, sono modulati in frequenza (anziché in ampiezza,
come nelle trasmissioni terrestri), per offrire
immagini di altissimo livello di definizione e dettaglio. Vi è
praticamente la stessa differenza qualitativa che c’è tra una radio
trasmessa in onde medie ed una trasmessa in FM.
2 Perché
anche la qualità
audio è nettamente migliore? Perchè viene trasmesso con dei
Sistemi più avanzati e con segnali "discreti" (il canale destro
e quello sinistro viaggiano su portanti indipendenti l’una
dall’altra). La maggior parte dei canali televisivi via
satellite trasmette con
audio stereofonico di altissima qualità, degno dei migliori
impianti hi fi, caratterizzato da un bassissimo livello di
rumore. In alcuni casi, l’audio è addirittura digitale, con la
stessa qualità di un compact disc.
3 Se installo una
parabola, quindi, posso anche fare a meno dell’antenna
tradizionale? No. La parabola, e quindi l’impianto di ricezione
via satellite, è in grado di ricevere solo i segnali trasmessi dai
satelliti. Ovviamente molte tv locali non trasmettono ancora via
satellite, ma sfruttano i ripetitori terrestri. Per poterle
ricevere, quindi, sarà comunque necessaria la vecchia antenna
terrestre.
4 Quali
componenti servono per ricevere la tv via satellite? E’
necessario un impianto composto da vari elementi. Il più evidente è
la parabola: un
disco di alluminio o di materiale sintetico che capta i segnali
provenienti dai satelliti e li riflette, concentrandoli, sul
convertitore (detto anche LNB, ovvero Low Noise Block converter,
blocco di conversione a basso rumore). Questo secondo elemento si
occupa di amplificare il segnale ricevuto e di convertirlo ad una
frequenza più bassa, in modo tale da poterlo trasferire, attraverso
un cavo, al ricevitore. Il ricevitore è l’apparecchio che, collegato
al televisore, vi consentirà di sintonizzare e memorizzare, con il
suo telecomando, i diversi canali ricevuti e di visualizzarli
sulla tv o di trasferirli ad un videoregistratore.
5 Che
differenza c’è tra un impianto fisso e un motorizzato? L’impianto
fisso può essere puntato su una sola posizione satellitare. Alcuni
operatori, come Astra e Eutelsat, dispongono di flotte di satelliti
posizionati su una stessa posizione orbitale, a poca distanza l’uno
dall’altro. La flotta hot
Bird di Eutelsat, ad esempio, è composta attualmente da 5
satelliti collocati-locati sui
13 gradi Est, che vengono "visti" dalla parabola come un solo
satellite, consentendo la ricezione di centinaia di canali con un
sistema a puntamento fisso. Un impianto motorizzato consente
invece di spostare la parabola, direttamente dal telecomando, in
modo da poter puntare tutti i satelliti visibili. Esistono anche
altre alternative, come i
Sistemi Dual Feed (in grado di ricevere due posizioni
satellitari differenti con una stessa parabola a puntamento
fisso, ad esempio Astra ed Eutelsat) e le motorizzazioni lineari (in
grado di spostare la parabola su un arco più limitato, rispetto ai
Sistemi motorizzati completi, ma capaci di ricevere circa 8
diverse posizioni satellitari).
6 Come è possibile ricevere
con una parabola fissa i segnali di un
satellite in movimento? I satelliti per le telecomunicazioni
appartengono alla categoria dei "satelliti geostazionari": questo
significa che il loro movimento segue, con estrema precisione, la
rotazione del nostro pianeta. Posizionati a 36.000 chilometri di
altezza, i satelliti geostazionari si muovono alla stessa velocità
della Terra, rispetto alla quale, quindi, appaiono fissi.
7
In che fascia di prezzo si posiziona un impianto fisso? Dipende
dalla dimensione della parabola e dalla qualità dei diversi
componenti. In media, i
prezzi per un kit completo (parabola da 85 cm. di diametro,
convertitore e ricevitore analogico stereo) vanno dalle 250.000 lire
(per i modelli più semplici) alle 900.000 lire (per i
Sistemi più complessi, dotati magari di ricevitore con
decodificatore integrato o di altri optional).
8 Quanto
costa, invece, un impianto motorizzato? Anche in questo caso, i
prezzi oscillano a seconda della configurazione e del tipo di
motorizzazione. Per gli
impianti motorizzati tradizionali, al prezzo della parabola va
aggiunto il costo di alcuni
ACCESSORI supplementari, come il montaggio polare (un tipo di
montante che consente al
disco di seguire, nel suo movimento, l’andamento ad arco della
fascia d’orizzonte
sulla quale sono collocati i satelliti), l’attuatore (il braccio
meccanico che spinge materialmente la parabola, spostandola da una
posizione all’altra) e del ricevitore con posizionatore integrato.
La cifra da spendere, in questo caso, oscilla dalle 700.000 lire ad
oltre 2 milioni.
9 E’ possibile trasformare un impianto fisso
in un sistema motorizzato? Sì. Per non spendere cifre
esorbitanti, si possono utilizzare, in questo caso, i
Sistemi di motorizzazione più economici (come i
motori lineari) che si adattano facilmente alle parabole di
piccole dimensioni (fino a 100
cm. di diametro). In questo caso, la spesa supplementare va
dalle 300.000 alle 600.000 lire.
10 Quanti canali in più
si possono ricevere con un impianto motorizzato? Questo dipende
da vari fattori, come la dimensione della parabola, l’escursione che
questa riesce a compiere, e la visibilità dell’orizzonte alle
estremità dell’arco. Anche se la maggior parte delle emittenti
europee è concentrata sui
satelliti Astra e hot
Bird, esistono decine di altri canali diffusi da operatori
differenti, oltre a segnali "di servizio" che sfruttano le capacità
dei diversi satelliti intercontinentali. Con un impianto
motorizzato di buona qualità, è possibile arrivare a ricevere
diverse centinaia di canali.
11 Di che dimensione deve essere
l’antenna parabolica? Dipende dalla località nella quale si
intende installare l’impianto e dal
satellite (o dai satelliti) che si desidera ricevere. Il fascio
di copertura della maggior parte dei satelliti europei è puntato
verso le zone centrali del continente. Man mano che ci si sposta
verso le zone più esterne, il segnale si fa più debole, ed è
pertanto necessaria una parabola di dimensioni maggiori. Per fare un
esempio, per ricevere i satelliti Astra in
Italia sono necessarie parabole da 60-80 cm. di diametro al
Nord, 90-120 cm. al Centro e 150-180 cm. al Sud della penisola. I
satelliti delle generazioni più recenti (come gli hot
Bird di Eutelsat) offrono una copertura più uniforme di
tutto il continente, garantendo un buon livello di ricezione con
una parabola da 75 cm. su
tutto il territorio nazionale. Altri satelliti illuminano, con
il loro segnale, solo una zona limitata del continente (come i Thor
norvegesi, il cui fascio di copertura è concentrato
sulla penisola scandinava). In questo caso, una parabola da
almeno 180 cm. di diametro è essenziale.
12 Posso montarmi
l’impianto da solo? Anche se l’installazione di un sistema di
ricezione via
satellite non è molto difficile (almeno per i
Sistemi a puntamento fisso), è preferibile ad un tecnico
specializzato, abilitato al rilascio della necessaria certificazione
specificata dalle legge 46/90 (sicurezza degli apparati
radioelettrici). I
Sistemi motorizzati sono decisamente più complessi, in quanto
richiedono delle procedure di installazione, puntamento ed
ottimizzazione estremamente delicati.
13 Posso utilizzare il
mio balcone per installare la parabola? Sì, a patto di avere
l’orizzonte verso Sud sgombro da ostacoli. La parabola deve avere la
possibilità di "vedere" il satellite, che è collocato
sulla fascia equatoriale a 36.000 chilometri di altezza.
sulla traiettoria della parabola non devono quindi esserci
alberi, palazzi o altri elementi che possano oscurare la
visibilità.
14 Posso utilizzare il terrazzo condominiale,
in alternativa? Sì,
senza problemi: la legge italiana sancisce il diritto
individuale di installare "aerei atti alla ricezione di trasmissioni
radiotelevisive" sugli spazi comuni del proprio condominio. Le
parabole, in questo, sono equiparate alle comuni antenne
terrestri.
15 L’amministrazione del condominio può vietarmi
di installare la parabola? No, a meno che tale divieto non sia
espressamente inserito in un regolamento condominiale di tipo
contrattuale (firmato ed accettato all’atto dell’acquisto
dell’appartamento). Il diritto di installare un’antenna è sancito
dalla Costituzione Italiana ed è stato più volte ribadito sia nella
legislazione ordinaria che in varie sentenze della Corte di
Cassazione.
16 Posso montare una parabola all’interno di
un’abitazione? No. Seppure sia possibile, a patto di avere
comunque la visibilità dell’orizzonte verso Sud attraverso una
finestra, bisogna tenere presenti alcune controindicazioni. Al di
là di quelle pratiche (una parabola è pur sempre un oggetto di
dimensioni rilevanti), vi sono ragioni tecniche: per fare un
esempio, il vetro delle finestre contiene una certa percentuale di
piombo, elemento che attenuerebbe notevolmente il livello di segnale
ricevibile.
17 Devo cambiare il televisore per ricevere la tv
via satellite? No, qualsiasi televisore può essere collegato ad
un ricevitore sat. Per poter apprezzare appieno la differenza
qualitativa con la tv tradizionale, è comunque consigliabile
collegare il ricevitore al televisore attraverso la presa Scart (un
connettore standard presente su tutti i televisori da una decina
di
anni a questa parte). In alternativa, se il vostro televisore
non fosse dotato di ingressi Scart, potreste utilizzare l’uscita
modulata in UHF del ricevitore: in questo caso il segnale
proveniente dal ricevitore, verrà visualizzato su uno dei canali
della banda UHF ricevuti dal televisore (solitamente selezionabile
tra i canali 30 e 39 della banda).
18 Posso ricevere anche il
Televideo dei canali via satellite? Sì. Se il televisore
collegato al ricevitore è dotato della funzione Teletext, basterà
selezionarla dopo aver sintonizzato sul ricevitore il canale sat
desiderato.
quasi tutti i canali televisivi ricevibili via
satellite sono dotati di un proprio Televideo.
19 Posso
videoregistrare i
programmi ricevuti via satellite? Certamente. La maggior
parte dei ricevitori è dotata di un’uscita Scart collegabile
direttamente a qualsiasi videoregistratore domestico. Anche in
questo caso, se il proprio videoregistratore non fosse dotato di
ingresso Scart, è possibile collegarlo al ricevitore tramite il cavo
UHF.
20 E’ possibile ricevere anche le emittenti a
pagamento? Sì. Tutti i canali a pagamento utilizzano dei
Sistemi di codifica che richiedono l’utilizzo di un
decodificatore, collegabile al ricevitore attraverso un apposito
cavo. Esistono comunque ricevitori con
decoder integrato. Alcuni
Sistemi di codifica richiedono inoltre l’utilizzo di un’apposita
tessera d’abbonamento (Smart Card) da inserire nel decoder. E’
comunque necessario sottolineare che molte pay tv sono dedicate a
particolari bacini d’utenza (i canali della Sky Tv, ad esempio, sono
riservati ai residenti nella Gran Bretagna), e che pertanto non è
possibile ottenere un abbonamento ufficiale.
21 La parabola è
assimilabile ad un’antenna tv tradizionale? No: la parabola è, in
realtà, un riflettore. Il suo compito, a differenza delle
tradizionali antenne per la ricezione della tv terrestre, è quello
di riflettere, grazie alla sua particolare forma, i segnali
radioelettrici trasmessi dai satelliti. Questi segnali vengono
convogliati in un punto detto "fuoco", in corrispondenza del quale
si installa il blocco illuminatore/convertitore.
22 Quanto
deve essere
grande la parabola? Questo dipende da vari fattori: se si
desidera ricevere un solo
satellite (o un gruppo di satelliti collocati
sulla stessa posizione orbitale) di potenza elevata (ad esempio
gli hot
Bird di Eutelsat), la dimensione della parabola dovrà essere di
almeno 75 cm. di diametro (questo per garantire un buon margine nel
livello del segnale ricevuto, in modo da non avere problemi anche in
caso di forti perturbazioni meteoreologiche). Per la ricezione dei
satelliti Astra, la dimensione della parabola varia in base alla
propria posizione geografica: tra i 60/80 cm. di diametro (al Nord)
e i 150 cm., o anche di più (al Sud). Per parabole dedicate alla
ricezione multisatellitare (parliamo quindi di
impianti motorizzati), è preferibile scegliere parabole di
dimensioni maggiori (non tutti i satelliti sono potenti come Astra:
in orbita ne esistono ancora diversi appartenenti alla vecchia
generazione, di scarsa potenza, oltre a satelliti il cui segnale non
arriva con sufficiente potenza
sulla nostra penisola). La regola generale, comunque, è
semplice: più
grande è la parabola, migliori saranno le prestazioni
dell’impianto.
23 Quanti tipi di parabole esistono e quali
sono le loro differenze? Possiamo riassumerli in cinque
categorie, ognuna delle quali ha i suoi pregi e i suoi difetti. Le
più diffuse sono quelle a fuoco primario (prime focus) e quelle
offset. Esistono altre tipologie, meno diffuse (ma non per questo
meno efficaci) come le parabole a doppio riflettore chiamate
cassegrain e gregoriane e infine quelle a tecnologia microstrip
chiamate antenne piatte.
24 Quali differenze ci sono tra una
parabola prime focus ed una offset? Nelle prime focus, il fuoco
coincide con il centro esatto della parabola, la cui forma è
perfettamente circolare. Nelle parabole offset, di forma più
allungata (quasi ovoidale), il fuoco è spostato rispetto al centro
del disco. A livello pratico, le differenze tra un sistema e l’altro
possono essere riassunte così: nelle prime focus, i sostegni per il
blocco illuminatore/convertitore creano un’ombra
sulla parabola, attenuando quindi (seppure in misura contenuta)
la quantità di segnale da essa riflesso. Nelle offset invece i
sostegni sono posti al di fuori della traiettoria del fascio di
segnale che investe il disco. A parità di dimensioni quindi, le
parabole offset offrono un rendimento superiore rispetto a quelle
prime focus e con l’ulteriore vantaggio che il montaggio più
verticale facilita lo smaltimento dell’eventuale neve accumulata,
problema particolarmente sentito nel centro e nord Europa.
25
Quindi le parabole offset sono migliori di quelle prime
focus? Non esattamente: questo discorso vale soprattutto per le
parabole di dimensioni contenute (in linea di massima fino a 120
cm.). Nelle parabole di dimensioni superiori, la quantità di ombra
proiettata sul
disco dai sostegni del convertitore diventa irrilevante rispetto
alla superficie riflettente. Riassumendo, se si intende installare
un
disco di dimensioni inferiori ai 120 cm., è preferibile
sceglierlo di tipo offset, mentre per i diametri maggiori si può
utilizzare indifferentemente sia il tipo a fuoco primario che quello
offset.
26 E’ vero che le parabole "piatte" non possono
essere utilizzate in Italia? Non è esatto: le parabole piatte
erano state progettate per la ricezione di segnali di alta potenza,
come quelli dei satelliti DBS (Direct Broadcasting Satellite, un
tipo di satelliti dotati di pochi transponder con potenza
elevatissima). Alcuni modelli sono stati poi adattati per poter
ricevere anche i segnali di hot
Bird e di altri satelliti ad alta potenza, ma il loro costo
(piuttosto elevato) e il loro rendimento (paragonabile, per una
parabola piatta da 40 cm. di lato, a quello di una parabola offset
da 60 cm.) sono tali da sconsigliarne l’uso, in particolare in
quelle zone del nostro Paese non raggiunte da un livello di segnale
sufficientemente potente.
27 In cosa sono differenti le altre
parabole, ovvero le Cassegrain e le Gregoriane? Le Cassegrain
sono parabole a fuoco primario che utilizzano un sistema di doppia
riflessione: in corrispondenza del fuoco della parabola, viene posto
un secondo parabolino, di dimensioni ovviamente molto contenute, che
riflette e concentra a sua volta i segnali su un fuoco posto sul
retro della parabola principale. Questo tipo di parabole è
utilizzato soprattutto a livello professionale, negli
impianti di grandi dimensioni. Le parabole Gregoriane sono una
diretta derivazione delle Cassegrain, ma sono di tipo offset: anche
in questo caso, quindi, grazie alla loro forma si ottiene il
vantaggio di non creare ombre sul riflettore principale. Il
rendimento di un sistema a doppia riflessione, inoltre, è superiore
a quello di una parabola tradizionale. Quindi le antenne gregoriane
offrono, a parità di diametro con quelle tradizionali, una maggiore
quantità di segnale.
28 Cosa si intende per "efficienza" di
un’antenna parabolica? E’ il valore riferito alla percentuale di
segnale effettivamente riflettuto dalla parabola sul convertitore.
Una parabola ideale, ovviamente, dovrebbe avere un’efficienza pari
al 100%. Purtroppo le parabole "ideali" non esistono: ci sono molti
elementi che inevitabilmente attenuano il segnale,
prima che questo venga riflesso dal disco. I più evidenti
possono essere delle piccole imperfezioni del disco: anche una
ammaccatura, per quanto piccola, può contribuire a diminuire
l’efficienza della parabola. Altre perdite di efficienza possono
essere dovute al fatto che il segnale, anziché venir riflesso, può
venire assorbito dal disco, seppur in minima parte. Anche il blocco
illuminatore/convertitore può incidere negativamente sull’efficienza
complessiva del sistema: se questi elementi non coincidono
esattamente con il fuoco della parabola, ad esempio, avremo
un’ulteriore diminuzione del segnale. In linea di massima, una buona
parabola ha un’efficienza che si aggira intorno al 75%.
29
Cosa si intende per "guadagno" di una parabola? Si tratta del
valore relativo al livello di amplificazione del segnale ricevuto
dalla parabola. Viene espresso in decibel ed è legato sia alla
dimensione del
disco (maggiori dimensioni, maggior guadagno) che alla effettiva
efficienza della parabola.
30 Con quale materiale deve essere
costruita una parabola? E’ possibile utilizzare sia materiali
metallici (l’alluminio è il più diffuso) che materiali sintetici
(come la fibra di vetro). Le parabole in alluminio sono più semplici
da realizzare: un foglio di metallo viene appoggiato su un apposito
calco e spinto da una pressa fino ad assumere la forma desiderata.
La facilità di realizzazione incide ovviamente sul costo finale,
ormai molto contenuto per le parabole in alluminio. Le antenne in
materiale sintetico sono più difficili da realizzare: alla fibra di
vetro, ad esempio, deve essere applicata una sottostruttura
metallica reticolare, che costituirà l’elemento riflettente vero e
proprio. A fronte di questo processo più complesso si ottengono però
altri vantaggi: una maggiore solidità della parabola,
prima di tutto, molto più difficile da "ammaccare" durante il
trasporto e il montaggio, ed una minore sensibilità agli agenti
climatici.
31 A cosa serve l’illuminatore, o feed, in una
parabola? E’ l’elemento che viene posto in corrispondenza del
fuoco della parabola, e che serve a convogliare i segnali
radioelettrici riflessi da quest’ultima verso il convertitore.
Spesso sottovalutato, il "feed" ha in realtà una
grande importanza: un illuminatore di bassa qualità, o un
modello inadeguato alla forma della parabola, può introdurre nel
segnale ricevuto una considerevole quantità di rumore, attenuandone
quindi la qualità.
32 Posso utilizzare un illuminatore
qualsiasi per la mia parabola o è necessario un modello
specifico? No, è preferibile adottare un illuminatore specifico,
le cui caratteristiche variano in base al tipo e alla dimensione
della parabola. Ad esempio, un illuminatore progettato per parabole
offset di piccole o medie dimensioni, si rivelerà inadeguato su
parabole prime focus. Viceversa, un illuminatore studiato per
un’antenna a fuoco primario, non sarà in grado di convogliare al
convertitore una giusta quantità di segnale, rispetto ad un modello
specifico per il tipo di parabola che si utilizza. Vi sono inoltre
differenze sostanziali anche tra gli illuminatori destinati alla
ricezione della banda C e quelli dedicati invece alla ricezione
della banda Ku.
33 Quali funzioni assolve il polarizzatore in
ricezione? I segnali radioelettrici trasmessi dai satelliti
vengono diffusi con due differenti andamenti: lineari (verticale ed
orizzontale, utilizzati dai satelliti come Astra ed Eutelsat) o
circolari (destrorso e sinistrorso, utilizzati dai satelliti DBS
come il Sirius 1 svedese o il TV sat
tedesco). Il polarizzatore ha il compito di discriminare questi
segnali, per consentire al convertitore di riceverli al meglio,
senza che questi interferiscano tra di loro. In mancanza del
polarotor, infatti, un convertitore riceverebbe entrambe le polarità
contemporaneamente, o una sola delle due polarità, a seconda di come
è stato installato.
34 Quanti tipi di polarizzatori
esistono? Essenzialmente ce ne sono di due tipi: magnetici e
meccanici. Esiste anche un
terzo sistema, quello adottato nei convertitori di tipo Dual
Pole (LNB a doppia polarità, selezionabile con la commutazione
elettrica da 13 a 18 Volts) e in quelli Universali. Nei polarotor
meccanici un dipolo metallico ruota meccanicamente per selezionare
una delle due polarità. In quelli magnetici, ormai molto diffusi
grazie al loro costo contenuto, la polarità viene discriminata
attraverso l’utilizzo di un campo magnetico. Esistono inoltre dei
polarotor in grado di gestire sia le polarizzazioni lineari che
quelli circolari: sono in
tutto simili ai precedenti, ma hanno in più una lamina in
materiale plastico che, di fatto, converte i segnali circolari in
lineari.
35 Se ho un polarotor lineare posso ricevere i
segnali con polarizzazione circolare? Si, ma non sarà possibile
discriminare quelli destrorsi da quelli sinistrorsi. Il segnale
comunque raggiungerà il convertitore e il ricevitore
indipendentemente da questo.
36 E’ vero che i polarotor
lineari e circolari hanno un rendimento inferiore rispetto a quelli
solo lineari? Nei polarizzatori "a 4 polarità" c’è effettivamente
una maggiore perdita di segnale, dovuta proprio alla presenza della
lamina dielettrica all’interno del cono che permette di discriminare
le polarità circolari destrorsa e sinistrorsa.
37 A cosa
serve e come funziona il convertitore in un impianto? Il
convertitore, o meglio, l’LNB (acronimo di Low Noise Block
converter, ovvero blocco di conversione a basso rumore) è lo
strumento sul quale vengono focalizzati i segnali riflessi dalla
parabola. Il suo compito è quello di amplificarli e di convertirli
a
frequenze più basse, dai 10GHz circa a 1-2GHz, in modo da
consentire poi il loro trasferimento, attraverso il cavo coassiale,
al ricevitore domestico.
38 Quanti tipi di convertitori
esistono? Attualmente i più diffusi sono quelli di tipo
"Universale", ovvero LNB studiati per la ricezione sia della tv
analogica che di quella digitale. Si tratta di convertitori in
grado di ricevere entrambe le polarità lineari (orizzontale e
verticale), selezionandole con la tensione di alimentazione inviata
dal ricevitore, e l’intera gamma Ku (da 10.700 a 12.750 GHz),
utilizzando il tono a 22 KHz per passare dalla fascia bassa
(10.7-11.8 GHz) a quella alta (11.8 - 12.75 GHz). Sono estremamente
semplici, e vengono costruiti in grandi numeri. Il costo, di
conseguenza, è molto contenuto. Tali convertitori vengono inclusi,
normalmente, nei kit completi. Alla precedente generazione, ormai
meno diffusa, appartengono gli LNB monobanda. Ne esistono di quattro
tipi, ognuno destinato ad una particolare banda di ricezione: FSS
(da 10.7 a 11.8 GHz), DBS (11.7 - 12.5 GHz), sms
(12.5 - 12.75 GHz) e banda C (3.9 - 4.2 GHz). Esistono
inoltre convertitori multibanda di tipo non Universale: si tratta di
convertitori privi di illuminatore e polarizzatore, utilizzati
ormai
quasi solo in
impianti particolari, in grado di coprire tutta la gamma di
frequenza della banda Ku (da 10.7 a 12.75 GHz) con la commutazione
di banda attuata con il cambio di tensione (13/18
Volts)
39 Cos’è la banda C? Che differenze ci sono con la
banda Ku? Mentre la stragrande maggioranza dei satelliti europei
trasmette nella fascia di
frequenze denominata Ku, che va da 10.700 a 12.750 GHz
(suddivisa a sua volta in tre fasce: FSS, da 10.7 a 11.7, DBS, da
11.7 a 12.5, ed SMS, da 12.5 a 12.75 GHz), alcuni satelliti (come ad
esempio gli Intelsat), utilizzano anche una gamma di
frequenze più bassa, la banda C (da 3.7 a 4.2 GHz). Il vantaggio
offerto da questa gamma è quello di garantire, con la stessa potenza
di trasmissione, una propagazione del segnale su un territorio più
vasto (un segnale in banda C può coprire ad esempio l’intero
continente africano), anche se il livello di segnale a terra
risulterà complessivamente più debole (e, di conseguenza, saranno
necessarie parabole di dimensioni maggiori per riceverlo). Per
ricevere la banda C è necessario un apposito convertitore,
differente da quelli utilizzati per la banda Ku.
40 Cosa si
intende per figura di rumore di un convertitore? Nel processo di
amplificazione di un segnale, l’LNB introduce inevitabilmente una
certa quantità di rumore, che in termini pratici si traduce in
disturbo (visibile sulle
immagini come un alternarsi di puntini bianchi e neri, più o
meno fitti). Con la figura di rumore si quantifica, in decibel, il
livello di questo rumore: minore è questo valore, maggiore sarà
quindi la sensibilità del convertitore. Un "buon" convertitore è
caratterizzato da una figura di rumore inferiore al valore di 1.0
dB. I modelli più recenti di LNB sono ormai arrivati ad una figura
di rumore bassissima, addirittura inferiore agli 0.6 dB. Per fare un
paragone, i primi convertitori della Marconi (realizzati appena 8
anni or sono) avevano una figura di rumore di 1.8 dB.
41
Perché non posso attaccare la parabola direttamente al
televisore? L’antenna parabolica, da sola, non è in grado di
consentire ad un televisore la ricezione della tv via
satellite (a meno che il televisore stesso non sia dotato di un
ricevitore incorporato): se provaste ad attaccare il cavo che scende
dalla parabola direttamente al televisore, non vedreste nulla. I
segnali ricevuti viaggiano infatti su
frequenze superiori a quelle della normale tv terrestre, per le
quali è necessario un sintonizzatore specifico, contenuto nel
ricevitore sat.
42 Quanti canali deve avere il ricevitore via
satellite? Dipende dall’utilizzo: nel caso di un ricevitore
analogico collegato ad una parabola a puntamento fisso, puntata
magari sul
satellite Astra, cento canali sono già sufficienti. I satelliti
Astra attuali offrono 64 canali televisivi analogici e numerose
emittenti radiofoniche. Se si utilizza il ricevitore con un
impianto più complesso (ad esempio un sistema Dual Feed in grado di
ricevere sia Astra che Eutelsat), sarà bene scegliere un apparecchio
dotato di almeno il doppio dei canali (anche in vista di future
espansioni del sistema). Per un impianto motorizzato, invece, è
consigliabile avere un ricevitore dotato di almeno 250 canali
memorizzabili (ma anche in questo caso, più canali ci sono, meglio
è).
43 Cosa significa la sigla IRD accoppiata ad un
ricevitore? La sigla IRD (Integrated Receiver Decoder) indica un
ricevitore dotato di
decoder incorporato. Il decoder, ovvero lo strumento
indispensabile per rimettere in chiaro i segnali delle pay
television, può essere di vari tipi. I più diffusi, nei ricevitori
analogici, sono naturalmente il VideoCrypt (utilizzato da tutte le
emittenti del gruppo Sky su Astra) e il D2-Mac/EuroCrypt (utilizzato
da canali come TV1000, dai canali scandinavi sull’Intelsat 707,
dalle emittenti
erotiche Rendez Vous e
eros Tv). Un ricevitore di tipo IRD offre principalmente il
vantaggio di non dover aggiungere, in un secondo tempo, un
decoder esterno al proprio impianto.
44 Eventualmente
posso aggiungere il
decoder in un secondo tempo? Certamente. Tutti i ricevitori
sono dotati di una o più uscite (Scart o RCA) dedicate ai
decoder esterni. In molti casi queste uscite sono "passanti",
ovvero consentono al segnale di viaggiare in due direzioni (dal
ricevitore al
decoder e viceversa). In tal modo, il segnale, una volta
decodificato, tornerà al ricevitore che lo trasmetterà al televisore
attraverso la connessione Scart o quella UHF.
45 E’ possibile
collegare al ricevitore analogico un
decoder digitale? No: per ricevere la tv digitale è
necessario un apposito apparecchio, differente dai normali
ricevitori analogici, dotato di
decoder integrato. Naturalmente è possibile far convivere, in
uno stesso impianto, sia un ricevitore analogico che uno
digitale.
46 Cosa si intende per ricevitore con posizionatore
integrato? E’ il circuito che controlla il puntamento di una
parabola motorizzata. Un ricevitore con posizionatore integrato
consente di spostare automaticamente la parabola da un
satellite all’altro, semplicemente cambiando canale, associando
ad ogni canale il relativo satellite.
47 A cosa serve la
funzione Autofocus nei ricevitori? E’ una funzione tipica dei
ricevitori con posizionatore integrato. Spostando la parabola da
un
satellite all’altro, il ricevitore effettua una misurazione del
livello di segnale ricevuto, ottimizzando automaticamente il
puntamento sul
Massimo livello di segnale.
48 E’ possibile aggiungere il
posizionatore in un secondo tempo? Sì, ma è bene accertarsi che
il ricevitore sia predisposto per un apposito posizionatore. Molti
ricevitori sono dotati di un connettore che consente il collegamento
ad un posizionatore della stessa marca. I due apparecchi, in questo
modo, possono essere controllati dallo stesso telecomando. In
caso contrario (se si utilizza quindi un ricevitore con
posizionatore separato di altro tipo), i due apparecchi dovranno
essere controllati da due telecomandi differenti, e non potranno
quindi offrire quegli automatismi (spostamento della parabola sul
satellite relativo al canale televisivo selezionato ed
autofocus) offerti dai
Sistemi con posizionatore integrato.
49 Quante memorie di
posizione deve avere un ricevitore con posizionatore
integrato? Come per le memorie di programma, più ce ne sono
meglio è. Per poter spaziare tranquillamente sui
vari satelliti europei, sono indispensabili almeno una ventina
di posizioni memorizzabili. Ma in vista di futuri sviluppi (nuovi
satelliti che verranno lanciati), sarebbe meglio avere a
disposizione almeno una quarantina di posizioni
memorizzabili.
50 Cos’è la gamma di ricezione? Influisce
nella scelta dell’impianto? E’ la fascia di
frequenze che il ricevitore è in grado di sintonizzare. I
modelli più vecchi avevano una gamma limitata alla fascia da 950 a
1.750 MHz, sufficiente per ricevere e sintonizzare le
frequenze della fascia FSS (Fixed
satellite Service, ovvero le
frequenze che vanno da 10.950 a 11.700 GHz: si tratta della
"vecchia" fascia utilizzata dalla maggior parte dei satelliti
europei). Questa gamma di ricezione risulta però insufficiente
qualora si utilizzi un convertitore Universale, multibanda.
quasi tutti i moderni ricevitori sono quindi dotati di una gamma
di ricezione estesa (da 950 a 2.050 MHz) o, meglio ancora,
super-estesa (da 700 a 2.150 MHz), per poter ricevere tutti i
satelliti presenti e futuri.
51 Che differenza c’è tra la
gamma estesa e quella super-estesa? Un ricevitore dotato di gamma
di ricezione estesa (950-2.050), se utilizzato in connessione da un
LNB Universale, non è in grado di ricevere la parte più alta della
banda Ku (quella compresa tra 12.650 e 12.750 GHz). Viceversa,
utilizzando un tuner con capacità ancora più estesa, (da 950 a 2.150
GHz, o da 700 a 2.150 GHz), sarà possibile ricevere l’intera gamma
di frequenze.
52 Quanti ingressi per LNB deve avere un
ricevitore? La maggior parte dei ricevitori è dotata di un solo
ingresso per LNB. Se si desiderasse utilizzare un secondo
convertitore su questi modelli (ad esempio per un impianto dual
feed, o per collegare al ricevitore una seconda parabola, o per
ricevere sia la banda Ku che la C), sarebbe dunque necessario
ricorrere ad un accessorio esterno (eventualmente controllabile
dallo stesso ricevitore, con le funzioni di switch di cui parleremo
in seguito). I ricevitori dotati di doppio ingresso per LNB sono
quindi preferibili, in previsione di future espansioni del proprio
impianto di ricezione.
53 Quante uscite RCA o SCART deve
avere un ricevitore? Ancora una volta, più ce ne sono meglio è.
Quelle indispensabili sono almeno tre, preferibilmente di tipo scart
(è il connettore più comune su qualsiasi apparecchio video): una per
il televisore, una per un
decoder esterno e una per il videoregistratore.
quasi tutti i ricevitori (almeno quelli con
audio stereo) sono inoltre dotati di uscite RCA per il
collegamento ad un impianto hi fi o per quello ad un ulteriore
decoder.
54 Quali sono i
Sistemi di controllo per
ACCESSORI esterni di un ricevitore? Ne esistono di vari tipi.
Il più versatile è il protocollo DiSEqC (Digital
satellite Equipment Control), uno standard che consente di
modulare, sullo stesso cavo che collega il ricevitore al
convertitore, un segnale destinato al controllo di commutatori,
posizionatori o altre periferiche. Grazie al DiSEqC, ad esempio, è
possibile realizzare un sistema multifeed o un impianto motorizzato
controllabile attraverso un
unico cavo di discesa. Un altro sistema piuttosto diffuso è
basato sul tono a 60 Hz, attraverso il quale è possibile controllare
un commutatore per
Sistemi Dual Feed. I ricevitori con posizionatore integrato,
oltre ovviamente alle uscite di controllo per il posizionatore, sono
dotati di comandi per polarizzatori meccanici e magnetici. In
entrambi i casi, e però necessario collegare questi
ACCESSORI attraverso cavi supplementari.
55 Cos’è la
soglia statica di un ricevitore? E’ la soglia di segnale entro la
quale il tuner del ricevitore può funzionare: più è bassa questa
soglia, misurata in decibel (dB), maggiore sarà la sensibilità
dell’apparecchio e quindi la sua capacità di ricevere anche segnali
debolissimi. Alcuni ricevitori sono dotati di una funzione che
consente di estendere la soglia statica, per incrementare la
capacità ricettiva dei segnali più deboli.
56 Cos’è e come
funziona il sistema Wegener Panda nei ricevitori analogici? E’
uno standard di compressione ed espansione dell’audio stereo
utilizzato dalla stragrande maggioranza dei canali sat. Per
minimizzare l’introduzione di rumore in fase di trasmissione,
l’audio stereo viene compresso. Il circuito Panda del ricevitore
provvede a riespanderlo alla forma originaria, mantenendo inalterate
le sue caratteristiche. Il sistema è brevettato dall’industria
Wegener. Su molti ricevitori sprovvisti di circuito Wegener Panda
originale sono comunque presenti
Sistemi di decompressione perfettamente compatibili, in grado di
fornire le stesse prestazioni.
57 Cosa si intende per
deenfasi
audio e a cosa serve? E’ un altro sistema utilizzato per
ridurre il rumore introdotto in fase di trasmissione: le
frequenze più alte del segnale
audio vengono enfatizzate all’origine allo scopo di ridurre il
fruscio. Il sistema di deenfasi del ricevitore provvede a correggere
il segnale ricevuto ripristinando i livelli originari.
58 A
cosa serve avere diverse larghezze di banda audio? Si tratta
della quantità di spazio, nello spettro di frequenze, utilizzato per
diffondere le informazioni relative al segnale audio. Ogni emittente
può utilizzare diversi tipi di larghezza di banda per le sue
sottoportanti audio. La più comune, quella usata con lo standard
Wegener Panda, è di tipo stretto (indicata su molti apparecchi con
il termine "narrow"), corrispondente a circa 130 KHz. I segnali
audio mono tradizionali, che non utilizzano il sistema Panda,
sfruttano invece una larghezza di banda
audio maggiore (detta "wide"), corrispondente a 230 KHz. Alcune
emittenti, infine, (solitamente quelle che sfruttano il
satellite solo per collegamenti, da una sede all’altra,
utilizzano una larghezza di banda ancora maggiore (intorno agli 800
KHz). Un buon ricevitore quindi deve essere dotato di almeno due
larghezze di banda audio: Narrow (per la ricezione dei segnali
stereo) e Wide (per ricevere i segnali monofonici).
59 Molti
ricevitori sono dotati della funzione OSD. A cosa serve? Si
tratta di un sistema di grafica su schermo: tutte le informazioni
relative alla programmazione del ricevitore, o quelle sul canale
selezionato, vengono visualizzate direttamente sullo schermo
televisivo collegato al ricevitore, in sovraimpressione alle
immagini o su sfondo colorato. L’OSD (acronimo di On
screen Display) facilita notevolmente la programmazione e la
gestione dell’apparecchio, consentendo l’utilizzo di veri e
propri "menù" per scegliere le varie funzioni.
60 A cosa
serve la funzione "download"? Alcuni ricevitori sono dotati di
una funzione (solitamente definita "download" o "data transfer") che
ne consente una programmazione rapidissima. E’ una funzione dedicata
soprattutto agli installatori: basta collegare due ricevitori l’uno
all’altro, attraverso un apposito cavo, e tutti i canali memorizzati
sul primo apparecchio verranno "copiati" direttamente sulle memorie
del secondo. In questo modo, è possibile rendere rapidissime quelle
programmazioni di tutte le varie memorie che, altrimenti, potrebbero
richiedere anche qualche ora.
61 Il ricevitore analogico può
essere dotato di Televideo? No, a meno che non si tratti di un
ricevitore con
decoder D2-Mac integrato. Il Televideo delle emittenti
satellitari trasmesse con standard tradizionali (Pal e Secam)
viene ricevuto e visualizzato direttamente dal televisore. Nei
segnali di tipo D2-Mac invece il Televideo deve essere decodificato
dal ricevitore.
62 Cos’è un impianto motorizzato? E’ un
sistema di ricezione, naturalmente più complesso di un sistema a
puntamento fisso, in grado di gestire anche il movimento della
parabola. A differenza dei
Sistemi fissi, in un impianto motorizzato sono necessari alcuni
elementi supplementari, primo tra tutti il posizionatore d’antenna
(spesso già incorporato nel ricevitore). Il posizionatore è
l’apparecchio che controlla il movimento della parabola e consente
di memorizzare le posizioni dei vari satelliti ricevuti. Gli
altri elementi necessari in un sistema motorizzato sono: il motore
vero e proprio (normalmente si tratta di un pistone meccanico detto
"attuatore") e un particolare montante (il Polarmount) che consente
alla parabola di seguire, nel suo spostamento, l’andamento dell’arco
polare sul quale sono collocati i satelliti.
63 A cosa serve
il supporto particolare chiamato "Polarmount"? La stragrande
maggioranza delle parabole viene venduta, di solito, con un
montaggio di tipo Az/El (Azimuth/Elevazione), inadatto alla
motorizzazione. Questo tipo di montaggio è infatti riservato ai
Sistemi fissi, dove il puntamento viene eseguito manualmente
solo in fase di installazione dell’impianto (basta regolare la
parabola sui
valori di elevazione ed azimuth relativi al
satellite desiderato ed alla propria posizione geografica). Per
poter realizzare un impianto motorizzato è invece necessario il
"Polarmount" (montatura polare), che consente di spostare la
parabola con un movimento ad arco.
64 Esistono anche dei
Sistemi di puntamento Az/El motorizzati? Certamente: sono i
Sistemi che garantiscono la massima precisione nel puntamento,
oltre alla possibilità di puntare correttamente i satelliti in
orbita declinante (satelliti che, avendo esaurito il proprio
carburante, non sono in grado di mantenere esattamente la propria
orbita geostazionaria). Si tratta di
Sistemi che utilizzano però due diversi motori, che controllano
separatamente elevazione del puntamento e movimento azimutale della
parabola. La maggior parte dei ricevitori con posizionatore
integrato non sono in grado di controllare questi sistemi,
utilizzati per lo più in ambito professionale.
65 Quanti tipi
di
Sistemi motorizzati esistono? Il motore utilizzato con i
montaggi polari si chiama attuatore. In sostanza si tratta di un
pistone che spinge (o tira) la parabola facendola spostare sull’arco
polare. Esiste un sistema alternativo (detto H-H, ovvero Horizon to
Horizon) nel quale il motore è direttamente incorporato al montante.
Gli attuatori si differenziano in base alla loro lunghezza e al tipo
di sensore utilizzato per controllare lo spostamento (reed, ad
effetto hall od optomeccanico). Esistono inoltre
Sistemi di motorizzazione più semplici ed economici (come il
SatWalker, l’Omnisat, o come i
motori lineari) che consentono la ricezione di una porzione più
limitata dell’arco polare, facilmente adattabili a qualsiasi
impianto fisso con parabola di piccole dimensioni.
66 Che
differenze ci sono tra un sistema motorizzato H-H ed uno con il
Polarmount? Il sistema H-H offre un’escursione maggiore sull’arco
polare (fino a 180 gradi), ma ha un costo maggiore rispetto ai
Sistemi con Polarmount ed attuatore, ormai molto
economici.
67 Quanto deve essere lungo un
attuatore? Questo dipende dalla dimensione della parabola
utilizzata. Mediamente, per le parabole di piccole dimensioni (fino
ad 85 cm.) sono sufficienti attuatori da 12 pollici. Per le parabole
di medio taglio (da 85 a 150 cm. di diametro) si passa ad attuatori
da 18 pollici. Per le parabole di dimensioni maggiori (da 180 cm. in
su) sono invece necessari attuatori di lunghezza maggiore (24
pollici). E’ sconsigliabile utilizzare attuatori sovradimensionati
rispetto alla parabola, in quanto il puntamento sarà più facilmente
soggetto ad errori. Con un attuatore di dimensioni superiori al
necessario è inoltre più facile spingere la parabola oltre i limiti
consentiti dal montante utilizzato, con il rischio conseguente di
produrre danni meccanici al sistema. Per questa ragione, la
prima cosa da fare in fase di installazione è quella di
memorizzare sul posizionatore i limiti di corsa
dell’attuatore.
68 Che differenze ci sono tra i diversi tipi
di sensori? Il sensore è l’elemento attraverso il quale il
posizionatore controlla di quanto si è spostata la parabola. I
sensori di tipo reed sono in pratica dei semplici interruttori: ad
ogni giro del motore che spinge l’attuatore, un interruttore viene
premuto meccanicamente. L’impulso prodotto viene inviato al
posizionatore, che può così controllare l’avvenuto spostamento.
Negli attuatori ad effetto hall, si utilizzano dei sensori a
transistor, mentre in quelli optomeccanici, l’impulso è fornito da
un sensore ottico.
69 Un posizionatore è compatibile con
qualsiasi tipo di attuatore? Quasi sempre: è però
consigliabile,
prima di fare un acquisto, verificare questa compatibilità sulle
caratteristiche tecniche dell’apparecchio. Alcuni posizionatori
(specialmente i modelli più economici) sono in grado di controllare
soltanto gli attuatori con sensori di tipo reed.
70 E’ meglio
scegliere un ricevitore con posizionatore separato o un ricevitore
con posizionatore integrato? Un ricevitore con posizionatore
integrato è sicuramente preferibile, in quanto offre maggiori
facilitazioni (ad esempio il fatto di muovere automaticamente la
parabola verso un nuovo
satellite cambiando semplicemente canali) e funzioni
supplementari (come l’autofocus) di indubbia utilità. Va però
sottolineato che anche alcuni ricevitori hanno la possibilità di
interfacciarsi direttamente ad un posizionatore della stessa marca,
per consentirne il controllo con lo stesso telecomando.
71 Se
il mio ricevitore non offre la possibilità di collegare un
posizionatore separato, come posso motorizzare l’impianto? Il
fatto di non poter collegare un posizionatore al ricevitore non
impedisce la motorizzazione del sistema: sarà semplicemente un pò
più scomoda la
gestione della programmazione. Per passare da un
satellite all’altro, non sarà sufficiente, in questo caso,
cambiare canale: bisognerà comandare separatamente il posizionatore
per spostare la parabola sul
satellite desiderato.
72 A cosa serve la funzione
autofocus in un ricevitore via satellite? E’ una funzione che
consente l’ottimizzazione automatica del puntamento. La precisione
del puntamento, in effetti, può essere inficiata da vari fattori
(vento, attrito meccanico del motore, ecc.). La posizione
memorizzata dal posizionatore può quindi essere leggermente
differente dalla posizione ottimale della parabola per puntare il
satellite prescelto. L’autofocus è un sistema che verifica
l’intensità del segnale ricevuto e sposta, a piccoli passi avanti e
indietro, il disco, fino ad individuare il
Massimo livello ricevibile del segnale.
73 Cos’è la
funzione auto-track presente in alcuni ricevitori motorizzati? E’
un altro sistema adottato in alcuni ricevitori con posizionatore
incorporato di alto livello. In fase di installazione, questo
sistema consente di individuare e memorizzare automaticamente la
posizione di ciascun
satellite in modo semi-automatico. Basta individuare
manualmente tre satelliti di riferimento (uno ad Est, uno al centro
dell’arco polare ed uno ad Ovest) per consentire al sistema
auto-track di rintracciare e memorizzare le posizioni di tutti gli
altri satelliti.
74 Cos’è una pay tv? Si tratta di
un’emittente a pagamento, visibile solo a coloro che si abbonano al
servizio offerto. Attraverso i satelliti europei è possibile
ricevere svariate decine di pay television che, naturalmente, sono
tutte codificate.
75 Cos’è una trasmissione televisiva
codificata? E’ una trasmissione le cui
immagini sono rese artificialmente inintelligibili, attraverso
vari metodi. Solo chi è in possesso di un apposito decodificatore,
da collegare al ricevitore satellitare (alcuni ricevitori sono già
dotati di
decoder integrato) e, se necessaria, della relativa
smart card, può "rimettere in chiaro", ovvero rendere nuovamente
visibile, la trasmissione tv.
76 Come avviene la codifica dei
segnali
video nelle trasmissioni satellite? Esistono diversi metodi,
a seconda del tipo di codifica utilizzata. Nella televisione
analogica, i
Sistemi più semplici, ma ormai poco usati, si basano
sulla soppressione dei segnali di sincronismo delle immagini, in
modo tale che il televisore non sia in grado di visualizzarle
correttamente. Altri metodi "di base" sono: l’inversione del
video (da positivo a negativo) o l’inserimento del segnale
sonoro al posto dei sincronismi. I
Sistemi di codifica più evoluti, si basano su tecniche molto più
complesse, come quella del taglio e rotazione, o quella
dell’inversione di posizione delle linee. Nel primo caso, ognuna
delle 625 linee che compongono un’immagine viene tagliata su uno dei
suoi 256 punti e ruotata su se stessa. Nel secondo caso, la
posizione delle varie linee viene invertita: ad esempio, la linea 2
viene visualizzata al posto della linea 50, e così via. In entrambi
i casi, si otterrà un’immagine assolutamente
indecifrabile.
77 Cos’è una
smart card? Come funziona? Quanti tipi ne esistono? Alcuni
Sistemi di codifica richiedono, oltre al decoder, l’utilizzo di
una particolare tessera, chiamata
smart Card. Si tratta in pratica di una scheda contenente un
microchip, estremamente sofisticato, sul quale sono memorizzate le
informazioni necessarie a rimettere in chiaro le immagini. E’
come se, da un decoder, si togliesse un elemento essenziale e lo si
inserisse in un circuito separato. La
smart card serve a garantire la sicurezza del sistema: in caso
di cedimento della codifica, sottoposto a continui attacchi da parte
dei "pirati" del sat
(ad esempio se qualcuno riesce a clonare le
smart card o ad utilizzare altri
Sistemi che ne facciano le veci), l’emittente può emettere una
nuova serie di card, rendendo inutilizzabili quelle vecchie, e
modificando parte del sistema di codifica utilizzato. Gli abbonati
riceveranno la loro
nuova card per posta, e non dovranno fare altro che sostituirla
a quella vecchia.
78 Quanti
Sistemi di codifica esistono attualmente in Europa? Ce ne
sono almeno una decina, attualmente in uso. Alcuni presentano anche
delle varianti. I principali
Sistemi utilizzati in Europa sono comunque tre. Il VideoCrypt,
il Mac-EuroCrypt ed il Syster/Nagravision. Il VideoCrypt è il
sistema sviluppato dalla News Datacom per le emittenti del bouquet
anglosassone BSkyB, diffuse dai satelliti Astra a 19.2 gradi Est. In
passato, è stato messo a dura
prova da numerosi attacchi (alcuni dei quali perfettamente
riusciti) dei pirati, dai quali si è comunque ripreso con
l’emissione di nuove
smart card. Il Mac/EuroCrypt, utilizzato soprattutto dalle
emittenti scandinave e da due canali a luci rosse (Rendez Vous e
eros Tv) ha alcune varianti (EuroCrypt/M, EuroCrypt/S ed
EuroCrypt/S2), ma la maggior parte dei
decoder è in grado di rimettere in chiaro, con l’opportuna
smart card, tutti e tre i sistemi. Il sistema Syster, infine,
è quello utilizzato principalmente dalle pay television francesi,
tedesche e spagnole. Esistono inoltre altri sistemi, come lo
SmartCrypt (utilizzato per ora solo da un canale francese), il
nokia LS-252, e il SIS, utilizzato dai canali dell’Eurovisione.
Alcuni canali dedicati alle Forze Armate americane, inoltre,
utilizzano una variante dello standard Mac (B-Mac).
79 Esiste
un
decoder universale o per ogni sistema è necessario utilizzare un
particolare decoder? Non esiste un
decoder universale, purtroppo. Per il momento, per ogni diverso
tipo di codifica è necessario un particolare decoder. Esistono però
dei decodificatori "MultiCrypt", ovvero apparecchi nei quali sono
integrati, ad esempio, sia il VideoCrypt che il
Mac/EuroCrypt.
80 E’ possibile abbonarsi alle pay tv europee
dall’Italia? Nella maggior parte dei casi, no. La ragione
riguarda la problematica del diritto d’autore: ogni pay tv acquista
i diritti d’autore dei
programmi che trasmette per un solo territorio (la Sky per la
Gran Bretagna, Canal Plus per la Francia, TV1000 per i i paesi
scandinavi e così via). Di conseguenza ogni pay tv offre la
possibilità di abbonarsi solo ai residenti del proprio paese
d’origine. Solo alcune emittenti offrono la possibilità a tutti
gli europei di sottoscrivere un abbonamento: parliamo di The Adult
Channel, Rendez Vous, e BBC Prime.
81 Cosa sono e a cosa
servono le "Trick Card"? Si tratta in pratica di
smart card pirata: sono
card che, una volta inserite nel decoder, consentono
all’apparecchio di rimettere in chiaro i
programmi di un particolare canale o addirittura di un pacchetto
di emittenti. Ne esistono decine di tipi diversi, in particolare per
il sistema EuroCrypt, dalle più semplici alle più sofisticate,
aggiornabili dall’utente in caso di contromisure adottate dalle pay
tv per metterle fuori uso, operazione possibile anche con
programmi presenti
sulla rete Internet.
82 Cos’è un ECM? E’ l’acronimo di
Electronic Counter Measure, ovvero contromisura elettronica. Si
tratta, in pratica, di una variazione alla codifica (ad esempio il
cambio di una "chiave") messa in uso da una pay tv per rendere
inutilizzabili le trick card,
senza che le
card originali ne abbiano a soffrire.
83 E’ vero che
alcuni canali possono essere decodificati con un tradizionale
computer? Non è esatto: esistono sistemi, derivati da un
Software chiamato "Season 7", che possono consentire al
computer, attraverso un apposito adattatore, di fare le veci di
una
smart card, ma è comunque indispensabile utilizzare il
decoder. Sistemi di questo tipo sono utilizzati per rimettere in
chiaro i
programmi codificati in D2-Mac/EuroCrypt e, in passato, di
alcuni canali in VideoCrypt. Il vantaggio di questi
Sistemi è che, in caso di contromisure che mettono fuori uso le
tradizionali trick card, l’utente può facilmente procurarsi una
versione aggiornata del
programma di decodifica (reperibili su
internet e su molte banche dati
amatoriali italiane). Inoltre, per
Sistemi di codifica come il Syster/Nagravision, il Discret e il
sistema adottato da
tele+ via etere, sono disponibili su
internet dei
Software che permettono di decodificare i segnali direttamente
sul monitor, tramite l'uso di un'interfaccia WIN/TV che consente al
PC di ricevere le trasmissioni televisive.
84 Con un solo
computer, quindi, è impossibile decodificare un’immagine codificata
all’origine? E’ possibile, con un’attrezzatura di alto livello
(ad esempio un mainframe, ovvero un
Computer professionale multiprocessore estremamente veloce),
digitalizzare le
immagini codificate e, con appositi programmi, rimetterle in
chiaro utilizzando la "forza bruta" del computer. Esperimenti di
questo genere sono stati tentati utilizzando supercomputer nei
dipartimenti scientifici di alcune università, ma attualmente è
impensabile applicare questi
Sistemi a
Computer domestici, tranne che nei casi citati al punto
83
85 Le trick
card sono
carte illegali? E per quali nazioni? La situazione legale di
questi
Sistemi varia molto da un Paese europeo all’altro. In
Italia attualmente vengono vendute liberamente, ma la Comunità
Europea è al
lavoro su una proposta per unificare le leggi dei vari Paesi su
questi sistemi, al fine di metterli al bando.
86 Cos’è la tv
digitale? Fino ad oggi i segnali televisivi (compresi quelli
diffusi via satellite) sono stati trasmessi in forma analogica. A
partire dall’inizio del 1996 in Europa è stata introdotta la
trasmissione interamente digitale: un
programma televisivo, viene codificato e trasmesso in forma
numerica.
immagini e suoni, in pratica, vengono "campionati", ovvero
convertiti in stringhe di dati digitali, per poi essere trasmessi
attraverso i ripetitori satellitari.
87 Che differenza c’è
tra tv digitale e tv analogica? La differenza, per chiarirci,
rispetto ai
Sistemi analogici, è la stessa che c’è tra un vecchio
disco di vinile ed un compact disc. Sul primo le informazioni
sono incise in forma "qualitativa", mentre il CD contiene
informazioni "quantitative", rappresentate da semplici bit (0 e
1).
88 Quali sono i
vantaggi della tv digitale? Ce ne sono parecchi: innanzi
tutto a livello qualitativo la tv digitale offre la possibilità
di trasmettere e ricevere segnali di altissimo livello, privi di
qualsiasi disturbo. Con i
Sistemi di correzione d’errore adottati in trasmissione, il
degrado qualitativo e l’introduzione di fattori di disturbo, come il
rumore
video e audio, vengono praticamente eliminati. E poi a
livello quantitativo: grazie alla compressione digitale, è possibile
diffondere da un transponder satellitare (dove normalmente viene
ospitato un solo canale televisivo analogico), fino a otto diverse
emittenti televisive o decine di canali radiofonici.
89 Cos’è
il DVB? Acronimo di Digital
video Broadcasting, è il sistema europeo per la tv digitale,
elaborato da un consorzio al quale hanno partecipato i maggiori
broadcaster, i tecnici e le grandi industrie europee. Questo
standard è stato adottato anche da alcuni canali televisivi
americani. Si divide in tre diversi sottosistemi: il DVB-S per le
trasmissioni satellitari, il DVB-T per quelle terrestri e il DVB-C
per le trasmissioni via cavo.
90 Cos’è il sistema
MPEG-2? MPEG è l’acronimo di Motion Picture Expert Group, un
consorzio internazionale di
ricerca che ha stabilito i canoni per la digitalizzazione e la
compressione delle
immagini in movimento, elaborando lo standard (MPEG-2) sul quale
si basa il DVB europeo. L’MPEG2 viene utilizzato anche nei nuovi
videodischi
digitali DVD.
91 Cosa serve per ricevere la tv digitale
via satellite? E’ necessario un impianto di ricezione sat
composto da: parabola, convertitore (preferibilmente di tipo
Universale) e da un apposito ricevitore digitale, detto anche
"set-top box". Il costo complessivo dell’impianto si aggira,
attualmente, su cifre che vanno dal milione in su, ma è anche
possibile noleggiare il ricevitore, abbonandosi ai bouquet a
pagamento offerti dagli operatori
italiani D+ o Stream.
92 Non è possibile utilizzare un
convertitore di vecchio tipo? Teoricamente si, ma non è
consigliabile: i ricevitori
digitali sono preprogrammati per funzionare con un convertitore
Universale, utilizzando il tono a 22 KHz per passare dalla banda
bassa a quella alta e il cambio di tensione 13/18 Volts per passare
dalla polarità orizzontale a quella verticale. Utilizzando LNB non
universali, i ricevitori
digitali non possono assicurare le funzioni di sintonia
automatica dei canali di ciascun bouquet.
93 Non è possibile
utilizzare un ricevitore analogico, magari con un
decoder esterno? No: il segnale digitale deve essere trattato
in modo profondamente diverso rispetto a quello analogico, a partire
dalla
prima demodulazione. Non è quindi possibile utilizzare un
ricevitore analogico, e non esistono decoder
digitali da affiancare al proprio ricevitore.
94 Cosa si
intende per "bouquet" digitale? Il bouquet è l’offerta di
emittenti diffuse da uno stesso operatore. Ad esempio i canali
RaiSat 1, 2 e 3 fanno parte del "bouquet Rai", mentre emittenti come
Match
Music Satellite, Cine
cinema e Classica fanno parte del bouquet D+.
95 Le
trasmissioni
digitali via
satellite sono codificate o in chiaro? Come accade per i
canali analogici, anche quelli
digitali possono essere diffusi in entrambe le modalità:
attraverso i satelliti europei è possibile ricevere decine di
emittenti
digitali diffuse in modalità "Free To Air" (ovvero in chiaro).
Con un impianto Dual Feed in grado di ricevere sia i satelliti hot
Bird di Eutelsat che gli Astra, è possibile accedere ad un
centinaio di canali numerici in chiaro. Molto più elevato il numero
delle pay tv digitali, ovviamente codificate...
96 Quindi è
necessario anche un decoder, oltre al ricevitore? Per la
ricezione di un segnale digitale codificato, si utilizzano
ricevitori IRD (Integrated Receiver Decoder, ovvero ricevitore con
decoder integrato). L’integrazione dei circuiti di decodifica
all’interno dei ricevitori può essere di due tipi: attraverso un
sistema "on board" di tipo chiuso (i circuiti vengono assemblati
sulla piastra madre dell’apparecchio) o attraverso uno standard
modulare aperto (come la Common Interface), basato su uno slot nel
quale inserire il modulo di decodifica (detto cam
- Conditional
access Module, ovvero Modulo d’Accesso Condizionato). I due
Sistemi possono essere usati anche insieme: i ricevitori
dedicati al bouquet spagnolo Via Digital, ad esempio, sono dotati
di
decoder Nagravision "on board" e di slot Common Interface per
moduli supplementari.
97 Esistono diversi
Sistemi di codifica per la tv digitale? Attualmente in Europa
ne vengono utilizzati almeno sette: Irdeto, Viaccess, CryptoWorks,
seca Mediaguard, Conax, Nagravision, Videoguard.
98 Un
ricevitore dotato di un tipo di sistema d’accesso condizionato (ad
esempio
seca Mediaguard) può essere utilizzato per vedere
programmi diffusi da operatori che utilizzano un sistema
differente (ad esempio Conax)? No: esattamente come avviene per
i
Sistemi di codifica utilizzati nella tv analogica, ciascun tipo
di sistema d’accesso condizionato richiede la presenza, sul
ricevitore, del relativo standard di decodifica e della
smart card abilitata.
99 Cos’è il SimulCrypt? E’ una
soluzione tecnica che consente di trasmettere un’emittente digitale
con diverse codifiche contemporaneamente. I canali del bouquet
D+/Tele+, ad esempio, utilizzano il SimulCrypt per poter essere
decodificati sia dai ricevitori basati sul sistema di accesso
condizionato
seca Mediaguard che da quelli in standard Irdeto.
100
Cos’è la Pay per View? E’ una delle
offerte commerciali della televisione a pagamento, che offre la
possibilità di acquistare singole trasmissioni (ad esempio eventi
sportivi, concerti, eccetera).
101 Cos’è il Near
video On Demand? E’ una derivazione del sistema Pay per View
che sfrutta le grandi capacità della tv digitale. Dal momento che su
un singolo transponder possono essere "compressi" circa 8 canali
televisivi differenti, si trasmette uno stesso
film su più canali, con l’orario d’inizio sfalsato di un quarto
d’ora. In questo modo l’utente, in qualsiasi momento della giornata,
potrà "comprare" quel
film e vederlo dall’inizio aspettando al
Massimo un quarto d’ora.
102 Come funziona la
"compressione" digitale? Per ridurre la quantità di informazioni
necessarie a comporre le immagini, si sfruttano diverse tecniche.
Alla base c’è l’eliminazione della ridondanza: mai trasmettere due
volte quello che può essere memorizzato e riprodotto dal ricevitore.
Ad esempio, visto che per comporre un secondo di
immagini in movimento sono necessari 25 fotogrammi, in realtà
molto simili tra di loro, il sistema digitale trasmette il primo
fotogramma per intero, mentre nei successivi vengono trasmessi solo
gli elementi differenti dal primo fotogramma.
103 La
compressione fa decadere la qualità delle immagini? Solo in
parte, dipende da quanto un canale viene compresso. Il DVB prevede
diversi livelli di compressione, a seconda del tipo di
immagini che vengono trasmesse. Per un canale caratterizzato
da
immagini molto statiche (ad esempio un canale di televendite o
di news) si può utilizzare una forte compressione
senza notare decadimenti della qualità. Per un canale che
trasmette invece sport, dove le
immagini sono in rapido movimento, sarà necessario utilizzare un
livello di compressione minore.
104 La tv digitale è
compatibile con il formato 16:9? Certamente. Esistono già canali
(Tele+ 16:9 e RAI Widescreen) che trasmettono esclusivamente in
formato "widescreen". La stessa Rai ha diffuso oltre quaranta
incontri del passato Campionato del
mondo di
calcio in formato panoramico, e diffonde periodicamente
film e spettacoli in 16:9 attraverso i suoi canali
digitali.
105 L’audio digitale è compatibile con i
Sistemi Dolby Surround e Pro-Logic? Sì, e non solo con
quelli: in futuro, con l’audio della tv digitale sarà possibile
andare anche oltre, utilizzando i nuovi standard (come il Musicam o
il Dolby Digital) che offrono 5 canali discreti (due anteriori, uno
centrale e due posteriori), più uno dedicato al
sub-woofer.
106 I ricevitori
digitali con
decoder integrato possono ricevere i canali trasmessi in
chiaro? Certamente: i canali diffusi in modalità "Free To Air"
possono essere ricevuti con qualsiasi set-top box digitale,
indipendentemente dal sistema d’accesso condizionato utilizzato da
quest’ultimo.
107 Cosa significa "aggiornamento del
software"? I ricevitori
digitali sono molto simili, nel concetto, ad un personal
computer: sono apparecchi sui
quali possono essere installati diversi tipi di
Software o
Sistemi operativi. In questo modo è possibile aggiungere a
ciascun apparecchio nuove funzioni (ad esempio la
gestione dei servizi di Pay per View, la possibilità di
visualizzare il Teletext, o di accedere a funzioni interattive).
L’aggiornamento del
Software consiste nella sostituzione del sistema operativo con
una
nuova versione più avanzata.
108 Come avviene
l’aggiornamento del software? Nel caso di ricevitori dedicati ad
un bouquet di pay tv digitali, il
Software viene teletrasmesso via satellite. La maggior parte dei
ricevitori è dotata di un’apposita funzione per verificare
l’eventuale presenza di un nuovo sistema operativo e consentirne il
telecaricamento. Alcuni apparecchi non richiedono neanche
l’intervento dell’utente: nel caso in cui l’operatore stia
trasmettendo un aggiornamento del software, effettuano
automaticamente il "download" (caricamento) del nuovo sistema
operativo. Se si dispone invece di un ricevitore di tipo "Free To
Air", l’aggiornamento deve essere eseguito tramite computer.
L’industria che ha fabbricato il ricevitore mette a disposizione
dell’utenza la
nuova versione del
Software attraverso
internet o tramite la sua
rete commerciale. Il
Software viene "caricato" sul ricevitore collegandolo,
attraverso un cavo seriale, al connettore RS-232 del Personal
Computer.
109 Cos’è il Modem e a cosa serve? Il Modem (il
termine deriva da modulatore-demodulatore) è un apparecchio che
consente di trasmettere e ricevere segnali
digitali (in questo caso possiamo parlare di "files", ovvero
dati destinati a computer) attraverso la
rete telefonica. Nei sistemi
digitali il Modem offre la possibilità di stabilire un "return
path" (ovvero un segnale di ritorno) tra l’abbonato e il fornitore
del servizio (in questo caso Tele+). Lo scopo è quello di consentire
l’utilizzo di servizi come l’IPPV (Impulse Pay per View, ovvero pay
per view ad impulsi): ogni volta che si acquista un
programma in Pay per View, il costo della trasmissione viene
memorizzato sulla
smart card dell’abbonato. Quando si supera un certo numero di
programmi acquistati, o a scadenze prefissate (ad esempio una
volta al mese) il ricevitore, attraverso il Modem, "chiama" il
centro servizi di
tele+ per comunicare i dati accumulati (per consentire la
fatturazione dei servizi). Se questo non avviene, magari perchè il
Modem non è stato collegato correttamente, l’utente non avrebbe più
la possibilità di acquistare ulteriori
programmi in Pay per View.
110 Come si fa a sintonizzare
un bouquet digitale? Ciascun pacchetto di canali trasmette con
determinate caratteristiche, che vanno impostate nel menù di
ricerca manuale dei canali: frequenza e polarizzazione (come per
i normali canali analogici), FEC e Symbol Rate. Una volta introdotti
questi dati, il ricevitore provvederà a sintonizzarsi
sulla frequenza fornita e a memorizzare i canali trasmessi su di
essa.
111 Cos’è il FEC? Il FEC (acronimo di Forward Error
Correction) è un sistema di correzione d’errore che consente, in
caso di un momentaneo abbassamento del livello di segnale, di
evitare la perdita dell’immagine e di mantenere stabile la
ricezione. Maggiore è il FEC, minore sarà la capacità del
transponder per contenere canali (ad esempio, un transponder con FEC
a 2/3 può ospitare meno canali di uno con FEC a 3/4) . Normalmente,
i segnali destinati ad utilizzo professionale, per i quali è
necessaria una maggiore qualità, utilizzano un FEC più alto rispetto
a quelli destinati alla ricezione domestica.
112 Cos’è il
Symbol Rate Il Symbol Rate rappresenta la velocità di
trasmissione al secondo, di dati digitali. Normalmente viene
utilizzato, per la maggior parte dei bouquet digitali, un rate di
27.500 simboli al secondo. Per i canali di servizio o per quelli
diffusi con la tecnica SCPC, si utilizzano velocità più basse, per
garantire una qualità migliore. Ovviamente, minore è la velocità,
minore è lo "spazio" disponibile per trasmettere altri
canali.
113 Cosa significa EPG? L’EPG, ovvero l’Electronic
Program Guide (guida elettronica ai programmi) è il sistema adottato
nelle trasmissioni
digitali che consente di visualizzare sullo schermo delle
informazioni dettagliate su ciascun
programma trasmesso: è possibile, ad esempio, ottenere la trama
e gli interpreti di un film, o visualizzare l’elenco dei
programmi trasmessi da ciascun canale ad una data ora della
giornata.
114 Cosa sono le System Information? Si tratta
di segnali diffusi da ciascun bouquet digitale che vengono
utilizzati per "informare" costantemente il ricevitore su quali
canali sono attivi, e su quali transponder si trovano: grazie a
questa tecnica, per ricevere ad esempio il bouquet di canali di
Tele+, è sufficiente introdurre i dati relativi ad un solo
transponder. A partire da questo, il ricevitore, attraverso le
System Information, otterrà automaticamente le
frequenze e le caratteristiche necessarie per memorizzare anche
i canali diffusi dagli altri transponder.
115 Cosa sono i
canali SCPC? Sono canali trasmessi con una particolare modalità,
utilizzata in particolare per emittenti non destinate alla ricezione
pubblica: in pratica, anzichè diffondere attraverso un transponder
un "pacchetto" di emittenti, che di fatto condividono la stessa
portante, il transponder stesso viene segmentato in modo da poter
ospitare diverse portanti, ad ognuna delle quali viene associato un
singolo canale (la sigla SCPC significa proprio Single Channel Per
Carrier, ovvero singolo canale per portante). Tra le emittenti che
utilizzano questo sistema c’è Rai International, il canale
d’esportazione della Rai. Non tutti i ricevitori
digitali sono in grado di ricevere i segnali SCPC.
116 E’
possibile collegare alla stessa parabola un ricevitore digitale ed
uno analogico? Certamente: è necessario utilizzare uno splitter
particolare, dotato di un ingresso (al quale collegare il cavo
proveniente dalla parabola), due uscite (una per il ricevitore
digitale e una per quello analogico) e un cavo di controllo, da
collegare al piedino 8 della presa Scart del ricevitore analogico.
Il segnale proveniente dall’LNB viene inviato, in via prioritaria al
ricevitore digitale. Accendendo il ricevitore analogico, lo splitter
commuta automaticamente su di questo, escludendo temporaneamente il
digitale. Ovviamente non è possibile mantenere entrambi i ricevitori
in funzione contemporaneamente.
117 E’ possibile utilizzare
un ricevitore digitale in un sistema Dual Feed? Certamente.
Esistono diverse modalità, per poter usare un solo cavo di discesa
dai convertitori al ricevitore. La
prima utilizza uno switch esterno comandato da una tensione 0/12
Volts. In questo caso, è indispensabile utilizzare però un cavo che
porti questa tensione allo switch, o un coassiale dotato di un
conduttore supplementare, all’interno della stessa guaina. La
seconda utilizza invece un commutatore esterno controllabile
attraverso un tono a 60 Hz, che transita attraverso lo stesso cavo
coassiale. Infine, è possibile utilizzare un commutatore di tipo
DiSEqC, se il ricevitore è compatibile con questo
standard.
118 E’ possibile collegare un ricevitore digitale
ad un sistema motorizzato? Certamente. Purtroppo, la maggior
parte dei ricevitori
digitali attualmente disponibile è stata progettata per
funzionare in
impianti mono o dual feed, e non con
Sistemi motorizzati. La
gestione delle memorie non consente di differenziare quindi i
canali in base ai satelliti.
119 E’ possibile controllare un
sistema motorizzato con un ricevitore digitale? Sì: utilizzando
il protocollo DiSEqC 1.2, che comprende un set di comandi in grado
di gestire un motore compatibile con questo standard, è possibile
comandare lo spostamento della parabola da un
satellite all’altro semplicemente cambiando canale sul
ricevitore.
120 Cosa significa "Open Tv"? Si tratta di un
linguaggio di programmazione sviluppato da Sun e Thomson, dedicato
espressamente alle applicazioni multimediali per ricevitori
digitali. In Europa, esistono già molti servizi che utilizzano il
linguaggio OpenTv. Ad esempio, il canale Meteo del bouquet francese
TPS consente di navigare, con il telecomando, attraverso una serie
di menu interattivi che offrono la possibilità di visualizzare le
previsioni meteoreologiche relative alla propria zona
geografica.
121 Cosa significa "MP@ML"? E’ l’acronimo di
Main Profile at Main Level, ovvero il sistema di trasmissione
utilizzato nello standard DVB: Profilo e Livello rappresentano la
qualità complessiva dei segnali trasmessi e la loro
compressione.
122 Per ricevere la tv digitale è necessario un
televisore digitale? No: una volta ricevuti, i segnali
digitali vengono riconvertiti in informazioni analogiche dal
ricevitore, per poter essere visualizzati sotto forma di segnali RGB
(le tre
componenti cromatiche che compongono l’immagine televisiva,
ovvero Rosso, Verde e Blu) o direttamente in Pal
videocomposito.
123 La tv digitale sostituirà completamente
quella analogica? In un futuro ancora lontano, probabilmente. In
Gran Bretagna, ad esempio, si prevede che tutte le trasmissioni
televisive, comprese quelle terrestri, saranno convertite al
digitale entro il 2008. Gradualmente, i nuovi televisori potranno
così essere equipaggiati di ricevitore digitale incorporato. Ma
saranno necessari parecchi anni, durante i quali digitale ed
analogico continueranno a convivere "pacificamente".
124
Esistono canali che trasmettono via
satellite in italiano? Certamente. Da qualche anno a questa
parte, l’offerta di emittenti
italiane via
satellite è cresciuta in misura esponenziale, e per i prossimi
mesi è previsto l’esordio di numerose nuove emittenti. La maggior
parte dei canali
italiani viene diffusa dai satelliti hot
Bird di Eutelsat, ricevibili con una parabola a puntamento fisso
dai 13 gradi Est.
125 I canali
italiani via
satellite sono tutti a pagamento? No, esistono numerosi
canali diffusi in chiaro, ricevibili
senza che ci sia bisogno di pagare alcun abbonamento (a parte,
naturalmente, il canone, ovvero la tassa di possesso del
televisore).
126 I canali
italiani via
satellite sono tutti in digitale? No: le tre reti Rai
(RaiUno, RaiDue e RaiTre) vengono diffuse anche in analogico,
attraverso il
satellite Hot Bird 1.
127 E’ vero che i
programmi della Rai via
satellite sono codificati? La Rai è costretta a codificare
alcuni
programmi per i quali non è riuscita ad acquisire i diritti per
tutta l’Europa. Si tratta soprattutto di alcuni avvenimenti sportivi
e, più sporadicamente, di
film e tv movie. Il sistema di codifica utilizzato è il Discret
12. I decoder, indispensabili per chi può ricevere i
programmi Rai esclusivamente via satellite, sono reperibili
presso i maggiori distributori di materiale Sat.
128 Quali
sono gli operatori di tv a pagamento italiani? Attualmente
esistono due differenti "piattaforme digitali" a pagamento. La
prima è quella di D+, attraverso la quale vengono trasmessi i
canali Tele+, le partite di +Calcio, le corse automobilistiche di
+F1, una serie di canali
basic oppure opzionali e la Pay per View "Palco". La seconda è
quella di Stream, la cui offerta attualmente è composta dal bouquet
BluStream, dai canali interattivi e dai servizi di Pay Per View
"Primafila".
129 Ho un ricevitore digitale
irdeto con
smart card D+. Per vedere i
programmi di Stream, è sufficiente fare l’abbonamento o devo
anche cambiare qualcosa nell’impianto? Per la ricezione dei
canali del bouquet BluStream, un ricevitore
irdeto con la
smart card abilitata al servizio è sufficiente. Ma l’utilizzo di
un apparecchio differente da quello che
stream offre in comodato ai propri abbonati potrebbe essere
limitante per la fruizione di altri servizi, come quelli dedicati
alla Pay Per View o i canali interattivi.
130 Ho letto che i
canali Sky saranno presto disponibili in digitale. Grazie a un amico
residente in Gran Bretagna, ho una
smart card ufficiale per ricevere il segnale analogico. Cosa
succederà? Il passaggio in digitale implica l’annullamento del
servizio analogico? Se sì, potrò comunque abbonarmi al digitale
attraverso il mio amico? Il servizio analogico della Sky
continuerà ad essere diffuso ancora a lungo: è impensabile che oltre
5 milioni di abbonati al bouquet analogico possano passare, tutti
insieme, alla ricezione digitale. Quanto alla possibilità di
abbonarsi al servizio Sky Digital, attraverso un amico residente in
Gran Bretagna che sottoscriva l’abbonamento a proprio nome, non
dovrebbero esserci grosse difficoltà. L’unico problema sarà quello
riguardante l’accesso ai servizi interattivi e a quelli di Pay Per
View, per i quali è richiesta la connessione telefonica tramite
modem: il ricevitore digitale di BSkyB è infatti programmato per
telefonare ad un numero locale, per collegarsi al centro servizi
che abilita la
card alla ricezione dei
prodotti Pay Per View. Probabilmente si tratterà di un numero
telefonico accessibile solo dalla Gran
Bretagna...
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